Luogo quasi magico, invidiato scorcio panoramico, ma soprattutto meta di numerosi sportivi di tutte le età, il Circolo si colloca ai vertici svizzeri per bellezza e qualità dell’offerta. L’orgoglioso presidente Nicola Galli ci guida alla scoperta del Circolo, della foce, del Ceresio e della vela.

«Sì, è vero: siamo ormai un vero e proprio riferimento per Lugano e, senza peccare di modestia, anche per il Cantone e per la Svizzera. Credo che ci possiamo dividere la palma del miglior Circolo Velico con Ginevra, anche se tra noi ci sono sostanziali differenze: diciamo che noi teniamo tantissimo alla nostra dimensione popolare».

Mezzo secolo e poco più: il Circolo Velico Lago di Lugano ha appena tagliato l’importante traguardo dei 50 anni di esistenza. Lo ha fatto nel 2017 proponendo, fra le altre cose, anche un cambiamento importante nella sua conduzione: ad Andrea Colombo è subentrato proprio… Nicola Galli.

«Non ho iniziato il percorso nella vela come tanti, ovvero da giovanissimo. Definirmi “velista per caso” è però di certo eccessivo, anche se sono entrato in questo mondo piuttosto tardi, attorno al 2000, quando avevo una trentina d’anni. Come ho detto, non ho cominciato da bambino (e basta guardarsi attorno per vedere quanti piccoli velisti animano il nostro club), bensì già un’età abbastanza matura. Anche se la passione e l’interesse per l’universo delle barche e della vela risale a ben prima, la spinta decisiva è arrivata quando sono tornato da Zurigo dopo gli studi e una prima esperienza lavorativa: in Ticino ho trovato amici e colleghi velisti che, appunto, mi hanno indotto a intraprendere questa strada».

Gli occhi brillano quando si perdono nell’orizzonte, e ancora di più oggi con questo cielo così azzurro che pare dipinto da un artista particolarmente ispirato. So vede subito che il presidente si sente qui perfettamente a suo agio…

«Ogni volta che vengo qui, mi si apre il cuore e mi prende una strana gioia. E questo anche se so che, magari, quel giorno lì avrò parecchio da fare. Provo grande soddisfazione nel ricoprire il mio ruolo, nel vedere l’entusiasmo che i miei collaboratori mettono in tutto ciò che fanno. Siamo un Circolo abbastanza grande, ma che ha saputo mantenere la sua originale dimensione famigliare, un ambiente sano dove tutti conoscono tutti e ognuno dà il suo meglio per il bene comune. Non è scontato sia così».


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Ticino Welcome 60 – Issu