Mai nella storia dell’umanità si è stati chiamati a pagare un prezzo così piccolo per ottenere la libertà.

Il costo è quello di un vaccino, ma nonostante questo impegno sia minimo, molti continuano a rifiutare di allinearsi a chi vuole vincere questa guerra, così diversa e, proprio per questo, così complicata.

Se ne fregano di poter essere portatori di sofferenze e persino morte ai propri cari, agli amici, perché vittime della sola cosa che oggi conta: il terrorismo verbale prodotto ad arte da medici discutibili finalmente protagonisti, dal pettegolezzo di chi crede di sapere tutto, e dai social media che sono la testimonianza più evidente del decadimento di questa società.

Sono quelli delle generazioni dopo la mia, quelli che hanno avuto la fortuna di nascere protetti perché noi ci eravamo vaccinati per loro senza se e senza ma.

Certo, ognuno ha il diritto di fare le proprie scelte e quindi non contesto chi non si vaccina, nonostante questo comportamento manchi di rispetto a chi ha sofferto o è addirittura scomparso a causa di questo virus infame.

Non contesto nemmeno che tra gli uomini ci siano quelli più intelligenti e quelli meno; quelli responsabili e i delinquenti, quelli altruisti e i menefreghisti e gli egoisti. Ci mancherebbe! Li rispetto tutti!

Ho però pieno diritto di esprimere il mio giudizio su questi uomini e donne così poco predisposti alla umana compassione e convivenza. Gli auguro di non mietere vittime intorno a loro, perché poi sarà tardi per pentirsi.

Infine, ribadisco il mio stupore per il mancato risarcimento da parte di chi porta la colpa dello scempio virale che ci ha investiti; e per la mancata giustizia resa a oltre 4 milioni di morti: entrambi questi elementi dovrebbero pesare come macigni su una Cina totalmente assente o forse, peggio ancora, indifferente.