Nelle cinque sale espositive dialogano dipinti, sculture, fotografie, opere su carta e tecniche miste, di artiste di generazioni e provenienza diverse con percorsi, scelte linguistiche ed esiti formali che, se per alcuni aspetti sono accomunabili, per altri sono assolutamente originali.
Le circa 50 opere in mostra offrono uno spaccato dell’arte del secondo Novecento: dalla fotografia degli anni venti di Florence Henri, le cui sperimentazioni tecniche e formali la annoverano tra i maggiori protagonisti della fotografia moderna, e Tina Modotti, con la sua produzione fotografica celebre per i primi piani simbolici e le immagini dei lavoratori messicani, a quella contemporanea di Fiorenza Bassetti, attiva nell’ambito della pittura, dell’incisione, della fotografia e della computer art, e Stefania Beretta, con alle spalle oltre venti personali in spazi privati e istituzionali, principalmente in Svizzera. Non meno significativa la figurazione diafana di Silvia Gertsch, dove il colore dà vita a opere dall’atmosfera sospesa, irreale e ricca di mistero, e quella più surreale di Meret Oppenheim, di cui diverse retrospettive sono state allestite nei principali musei di tutto il mondo.
Nell’esposizione hanno ampio spazio le ricerche sul volto e sul corpo di Ivana Falconi, le cui opere hanno spesso un risvolto kitsch, ironico, assurdo o eclettico, e Miriam Cahn, fra i cui temi centrali vi è il confronto con la figura femminile; oppure quelle sui materiali di Ingeborg Lüscher, Luisa Figini, Teres Wydler o Isabelle Krieg. Infine, meritano una segnalazione il minimalismo di Gloria Graham, con la sua produzione ispirata alla scienza, ai motivi presenti in natura, al tempo e a problematiche legate alla giustizia sociale, Adriana Beretta e Roni Horn, dalle cui creazioni emerge con prepotenza il costante interesse per la natura sfaccettata dell’identità, del significato e della percezione; fino alle infiorescenze di Silvia Bächli e Margherita Turewicz-Lafranchi, la cui ricerca è incentrata sull’incorruttibilità della materia contrapposta alle strutture e forme diafane create dall’artista, ponendo l’accento sull’ambiguità, la mutevolezza fenomenologica e sul rapporto tra forma e sostanza.
Elenco delle artiste in mostra:
Silvia Bächli (*1956)
Fiorenza Bassetti (*1948)
Adriana Beretta (*1950)
Stefania Beretta (*1957)
Aenne Biermann (1898-1933)
Mariapia Borgnini (*1952)
Miriam Cahn (*1949)
Ivana Falconi (*1970)
Luisa Figini (*1954)
Ruth Ann Fredenthal (*1938)
Silvia Gertsch (*1963)
Gloria Graham (*1940)
Florence Henri (1893-1982)
Roni Horn (*1955)
Isabelle Krieg (*1971)
Ingeborg Lüscher (*1936)
Piritta Martikainen (*1978)
Tina Modotti (1896-1942)
Ruth Moro (*1944)
Meret Oppenheim (1913-1985)
Carole Seborovski (*1960)
Margherita Turewicz-Lafranchi (*1961)
Teres Wydler (*1945)
L’immagine:
Adriana Beretta (*1950)
Lettera a…
1993
Olio su tela
MASI Lugano
Donazione Giancarlo e Danna Olgiati, 2018