Il Liechtenstein, piccolo ma influente attore nella filantropia europea, ha appena reso pubblico il suo primo rapporto completo dedicato al settore non profit. A elaborarlo è stato il Center for Philanthropy dell’Università del Liechtenstein, che con questo studio mette ordine in un comparto storicamente vivace ma privo, finora, di una mappatura scientificamente strutturata.

La pubblicazione del Liechtenstein Philanthropy Report, rappresenta un passaggio significativo per comprendere ruolo, peso e orientamento delle fondazioni del Liechtenstein, tema che negli ultimi anni ha attirato l’attenzione di ricercatori e operatori del terzo settore.

Un settore ampio e finora poco quantificato

Secondo il Centro di ricerca, al 31 dicembre 2024 nel Paese si contavano 1.564 fondazioni con finalità di utilità pubblica. Di queste, 1.398 agiscono in modo prevalentemente caritatevole, mentre 166 sono fondazioni private i cui statuti consentono comunque attività filantropiche.

Il rapporto, come spiegato dal direttore del Centro, Marc Gottschald, colma una lacuna di lunga data: mai prima d’ora erano state raccolte in modo sistematico informazioni sulle attività, la distribuzione e l’impatto delle organizzazioni filantropiche locali. L’obiettivo dichiarato è quello di favorire una lettura trasparente di un settore che gioca un ruolo importante nel tessuto sociale ed economico del Principato.

Le priorità: sociale, cultura, ricerca. Ma cresce la sensibilità ambientale

L’analisi mostra che, tra le fondazioni a orientamento caritatevole, il 19,3% concentra la propria attività su progetti sociali. Seguono due aree storicamente forti: arte e cultura e scienza e ricerca, ciascuna attorno al 14%.

Interessante il trend degli ultimi dieci anni: tra le nuove fondazioni, emergono con forza temi legati alle sfide globali, con un aumento delle iniziative dedicate all’ambiente (11,5%) e alla cooperazione allo sviluppo o agli interventi in caso di catastrofi (9,8%).

Al contrario, comparti più tradizionali come sanità ed educazione registrano un lieve rallentamento. Nonostante ciò, il settore continua a mostrare strategie mirate: circa due terzi delle fondazioni operano in uno o due ambiti specifici, evitando una eccessiva dispersione delle risorse.

Vocazione internazionale e condizioni favorevoli

Uno degli aspetti più peculiari del panorama filantropico locale è l’apertura internazionale: solo il 3% delle fondazioni limita la propria azione ai confini nazionali. La grande maggioranza opera su più Paesi, integrandosi in reti e iniziative sovranazionali.

Questa propensione, sottolinea il rapporto, è favorita da un contesto normativo, fiscale e istituzionale particolarmente stabile e competitivo. Non sorprende dunque che il Liechtenstein si collochi al primo posto nel Global Philanthropy Environment Index (GPEI) 2025, confermando una leadership già ottenuta nel 2022.

Un punto di partenza per nuove politiche e maggiore partecipazione

Lo studio dell’Università del Liechtenstein aspira non solo a fotografare l’esistente, ma anche a sostenere un dialogo più strutturato fra istituzioni, ricercatori e operatori. L’intenzione è di incentivare pratiche basate sull’evidenza, stimolare nuove iniziative e rafforzare la cultura della partecipazione.

Le fondazioni del Liechtenstein emergono così non solo come strumenti giuridici, ma come veri e propri attori sociali capaci di incidere in ambiti cruciali: dal cambiamento climatico alla coesione sociale, dalla cultura scientifica alle emergenze umanitarie.

Nell’attesa dei prossimi aggiornamenti, questo rapporto fornisce finalmente una base solida per interpretare dimensioni, scelte e orientamenti di un settore chiave del Principato.