15 dicembre 2020: una data, questa, particolarmente importante per la mobilità del Canton Ticino. Che cosa cambierà per gli utenti del trasporto pubblico?
«Ci attende un servizio pubblico a trecentosessanta gradi, in concorrenza con il mezzo privato, con tempi di percorrenza che saranno ridotti in maniera importante. In particolare, l’offerta si allargherà anche a fasce orarie oggi non completamente coperte».
Ci può fornire qualche esempio in termini di estensione oraria e di tempi di percorrenza tra i principali centri?
«Penso anzitutto alle linee ferroviarie TILO e alla Ferrovia Lugano-Ponte Tresa (FLP); già oggi offrono un’estensione oraria molto ampia che garantisce collegamenti ogni trenta minuti tra tutte le fermate della rete, dalle cinque del mattino fino a dopo la mezzanotte. Nelle ore di punta, su molte linee, rispettivamente tratte, l’offerta verrà rinforzata in termini di capacità e comfort, con collegamenti più frequenti. Per esempio, sulla linea S60 (Lugano–Ponte Tresa), nei giorni feriali dal lunedì al venerdì, i treni circoleranno sistematicamente ogni quindici minuti tutto il giorno. Questa estensione oraria sarà applicata nel 2021 su tutte le linee della rete TILO. Dal lunedì alla domenica l’inizio del servizio ferroviario avverrà in modo tale che partendo da qualsiasi stazione si potrà raggiungere il centro di riferimento più vicino entro le sei del mattino e gli altri agglomerati entro le sette, mentre l’ultimo rientro dal centro più vicino rimarrà possibile fin dopo la mezzanotte. Per quanto concerne la ferrovia delle Centovalli, l’aggiunta di due coppie di treni regionali tra Locarno e Intragna permetterà di aumentare l’estensione oraria, garantendo il primo arrivo a Locarno entro le sei e l’ultima corsa per il rientro a mezzanotte. Quanto ai tempi di percorrenza mi limito a citare solo qualche esempio: da Biasca a Lugano, anziché i 51 minuti attuali, occorreranno soltanto 40 minuti di viaggio, da Bellinzona a Lugano, anziché i 30 minuti di oggi, saranno sufficienti 19 minuti. Da Locarno a Lugano s’impiegheranno soltanto 29 minuti a fronte dei 59 odierni e da Mendrisio si potrà raggiungere Locarno in soli tre quarti d’ora rispetto all’ora e mezzo attuale di viaggio».
La messa in esercizio della galleria di base del Ceneri non è che un elemento del profondo imminente cambiamento in termini di offerta del trasporto pubblico…
.«Certamente! A quest’opera è legata tutta una serie di potenziamenti del trasporto su gomma; non dimentichiamo che il trasporto regionale – quindi le linee autobus, per intenderci, di Autopostale – ma anche quello urbano (Luganese, Mendrisiotto, Locarnese e Bellinzonese) ne trarranno beneficio perché l’offerta sarà simile a quella che già oggi troviamo a Nord delle Alpi, con cadenza ogni dieci, quindici minuti, se non inferiori, delle linee bus urbane e ogni 30-60 minuti di quelle regionali principali. Disporremo, quindi, di un’offerta ad ampio raggio che completerà quella ferroviaria».
Accanto a queste novità vi sono gli investimenti che il DT ha messo in atto negli ultimi cinque anni su altri progetti infrastrutturali che non sono da meno…
«Si tratta di una serie d’investimenti che coinvolgono in primis le FFS ma anche il Cantone (su determinate linee). Penso, per esempio, nell’ottica del potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico, al rifacimento delle fermate autobus, con la posa di nuove panchine e pensiline. Inoltre, la Ferrovia Lugano-Ponte Tresa prevede di sostituire a breve termine il materiale rotabile, mettendo a disposizione dei propri passeggeri convogli decisamente più confortevoli. Una linea, questa, non va dimenticato, che vedrà il suo vero sviluppo una volta realizzato il progetto di Tram-treno del Luganese, con il collegamento rapido da Bioggio-Cavezzolo al centro di Lugano».
Il comparto del Malcantone ospiterà anche un’altra opera, ovvero la Circonvallazione Agno-Bioggio. Quali saranno i suoi vantaggi?
«Oltre a intervenire in maniera importante in termini di fluidificazione del traffico, quest’opera permetterà di rivalorizzare nuclei e zone pregiate sull’asse attualmente sovraccaricato dal traffico di transito: penso in particolare al nucleo di Agno che potrà essere così restituito alla popolazione».
Per concludere, una breve riflessione su un tema che va a braccetto con la svolta epocale in termini di offerta del trasporto pubblico, ovvero l’aspetto culturale, che riguarda direttamente i potenziali utenti. Se, da una parte è utopico pensare di portare tutti i cittadini sul trasporto pubblico, accanto al potenziamento dell’offerta occorre forse favorire anche un cambio di mentalità. Qual è, secondo lei, la ricetta in questo senso?
«Premesso che la ricetta confezionata ad hoc per ogni singolo non esiste, l‘aumento dell’offerta del trasporto pubblico e della sua concorrenzialità inviterà l’utente a ripensare le proprie abitudini in termini di spostamento individuale. Oggi le nuove generazioni sono confrontate con un approccio al mezzo privato differente rispetto a quelle precedenti: l’automobile è sempre meno vista come status symbol ma piuttosto come una delle possibilità per spostarsi dal punto A al punto B. Una tendenza, questa, che in futuro credo tenderà a rafforzarsi. Ci porteremo così alla pari con, in particolare, alcuni Paesi del Nord Europa nei quali questo concetto è già da tempo ben radicato».
Per ulteriori informazioni: www.ti.ch/trasporti