Metaforum 2025: evoluzioni, opportunità e prospettive della economia digitaleGli argomenti proposti dal Metaforum 2025, giunto alla sua terza edizione e coordinato dallo studio Finlantern, hanno permesso ai professionisti della finanza digitale di esaminare alcune delle tendenze di mercato. Innanzitutto, questo particolare settore economico si è ormai abituato a convivere con opinioni contrastanti: un pubblico di contrari e favorevoli, di “apocalittici” e di “integrati”.

Un pubblico, tuttavia, avviato verso un equilibrio di posizioni. Inoltre, si è preso atto che la finanza decentralizzata – di cui il Bitcoin probabilmente è la moneta elettronica più conosciuta – presenta ormai una sequenza di dati storici interpretabili anche secondo i criteri dell’analisi economica tradizionale.

A loro volta, questi elementi di varia origine stanno generando un’evoluzione ricorsiva, che trova giustificazione nell’oscillazione dei corsi, i quali rinnovano l’interesse del pubblico. A tale dinamica si affiancano le interpretazioni degli esperti, le attenzioni delle autorità di vigilanza e degli organi amministrativi. Il tutto, infine, arriva agli uffici degli operatori istituzionali, attenti a interpretare le nuove richieste della clientela e ad aggiornare l’operatività aziendale secondo nuovi imperativi regolamentari.

Il Bitcoin – osserva Alessandro Piccolella, fra i relatori del convegno e VicePresidente di YouChainSwissè una forma di investimento globale, nata per rispondere in modo strutturale a molte delle debolezze del sistema finanziario tradizionale. In un contesto di forte incertezza geopolitica e di crescente instabilità monetaria, rappresenta un’alternativa sempre più concreta per chi cerca uno strumento liquido, trasparente, non censurabile e privo di rischio controparte.

A differenza delle asset class tradizionali, che spesso si reggono su un meccanismo di debito perpetuo e politiche monetarie espansive – con effetti collaterali evidenti, a cominciare dalla inflazione – il Bitcoin – ricorda il manager luganese – invece ha un’offerta predefinita, stabilita dalla sua origine in 21 milioni di unità.

Questo lo rende un asset da investimento con caratteristiche paragonabili a una riserva di valore, e da considerare con un orizzonte temporale di medio periodo. Inoltre, non è solo il “rarity value”, la sua scarsità, a determinare il valore del Bitcoin, ma anche la tecnologia sottostante: una rete affidabile e decentralizzata, che nel tempo si è imposta come una infrastruttura resistente alle manipolazioni oltre che accessibile e scalabile. Si tratta di presupposti che ora candidano il Bitcoin come una alternativa che gli investitori istituzionali, i family office ed anche i semplici interessati stanno iniziando a considerare con attenzione crescente, in una ottica di diversificazione innovativa e lungimirante.

Questi gli elementi” conclude Piccolella, “per cui il Bitcoin puo’ essere considerato, ricordiamolo, come un investimento valido specie con un obiettivo di almeno cinque anni. In questo arco di tempo, infatti, il Bitcoin ha mostrato rendimenti sempre positivi, e si è confermato come una alternativa valida a contrastare e resistere alle turbolenze dei mercati globali”.