L’Alta Leventina, confrontata con le conseguenze del ridimensionamento di attività importanti come esercito e ferrovie, sta entrando in una nuova fase di rilancio che vuole essere duratura e sostenibile. Oltre alla “nuova Valascia”, che sarà inaugurata per la stagione 2021-22, e alla “nuova Airolo” (con il progetto di copertura dello svincolo autostradale e riqualifica del fondovalle con i materiali di scavo della seconda galleria del San Gottardo), emerge ora – grazie al neocostituito Comitato per lo sviluppo dell’aeroporto di Ambrì – l’idea di far ‘decollare’ un progetto altamente innovativo, tecnologico ed ecologico. Parliamo dell’affascinante segmento della mobilità aerea urbana (o intra-urbana) che si sta sviluppando grazie ai velivoli a decollo e atterraggio verticali, i cosiddetti VTOL (Vertical Take-Off and Landing), che nella versione elettrica diventano eVTOL. Né elicottero, né drone, l’eVTOL rappresenta una nuova frontiera della mobilità individuale (e collettiva) che sta attirando sempre più l’interesse di aziende e investitori nel mondo. Si stimano infatti fino a 14,7 miliardi di dollari di crescita del mercato eVTOL entro il 2041.
In Ticino esiste già da qualche anno un progetto di sviluppo di un simile velivolo, F-Helix, ideato da Felice Vinati, un vivace imprenditore bresciano trapiantato da anni in Ticino che da tempo è coinvolto nel segmento del VTOL. Vinati aveva infatti rilevato nel 1990 la società italiana Silvercraft, noto per il suo velivolo leggero SH-4 e dal quale ha preso spunto per ideare F-Helix, con un concetto sviluppato in collaborazione con il Vertical Lift Research Centre of Excellence presso la Pennsylvania State University negli Stati Uniti. Attualmente la società startup F-Helix è incubata presso l’USI Startup Centre (l’incubatore per startup dell’Università della Svizzera italiana) a Lugano. “La grande novità del progetto F-Helix non sta tanto nel concetto di velivolo autorotante oppure a propulsione elettrica – di progetti simili ne esistono già – quanto nell’accresciuta capacità di autorotazione, cosa non possibile per i velivoli dotati di molteplici eliche e, soprattutto, nel genere di propulsione elettrica”, spiega Vinati.
Questo eVTOL “made in Ticino”, infatti, adotterà la rivoluzionaria tecnologia delle batterie a idrogeno, molto più leggere di quelle al litio e, come si può intuire facilmente, particolarmente rispettose dell’ambiente, sia per la produzione (meno energia grigia) sia per i consumi (emissioni zero). Ancora Vinati: “Ciò che vorrei fare ora è trovare una base in Ticino dove continuare la progettazione del velivolo e del suo innovativo propulsore alimentato da cellule a idrogeno (serbatoi criogenici), ma anche dei programmi informatici che lo completano e, non da ultimo, per effettuare i collaudi. Nel concreto, vorrei poter installare un dimostratore tecnico, in scala 1:8, e disporre di una struttura per accomodare gli ingegneri informatici – una mezza dozzina di giovani residenti nel Cantone – che stanno sviluppando due programmi essenziali per il progetto F-Helix: iTower, una ‘torre di controllo’ virtuale mobile per dispositivi 5G, e WITP Cables, una mappa dei cavi e altri ostacoli al volo che serve per prevenire le collisioni. Idealmente cerco uno spazio in prossimità di un aerodromo o campo d’aviazione. A questo proposito, ho aderito alla citata iniziativa leventinese su invito del Presidente del Comitato per lo sviluppo dell’aeroporto di Ambrì, il signor Danilo Gobbi. Come lui e i co-firmatari dell’iniziativa, infatti, credo che questo progetto abbia un potenziale importante per la creazione di impieghi altamente specializzati nel campo dell’aviazione, dell’informatica e delle tecnologie per l’energia pulita”.