Le mie riflessioni sono focalizzate su questo specifico aspetto; per la parte sanitaria lascio lavorare i professionisti impegnati tutti i giorni e tutte le notti nell’accudire le purtroppo troppe persone coinvolte a livello di salute alle quali auguro una pronta guarigione. Ai professionisti, medici, infermieri, volontari, forze dell’ordine e protezione civile, angeli silenziosi, il mio più grande grazie!

Oggi noi Imprenditori ci troviamo con un nuovo paradigma da affrontare, il blocco dell’economia a livello mondiale, per tutte le attività che non sono vitali.

Io mi occupo delle mie aziende che dispensano servizi reputati non di prima necessità e mi trovo confrontato con uno stop imposto al 90% della produzione e con la richiesta di fornire servizi per mantenere operative le società, con un ‘’nuovo modo’’ di operare: Smart Working, Home Working, ecc.

Credo che tutti noi imprenditori siamo in attesa di un sostegno, un segnale veramente forte da parte del Cantone e della Confederazione per garantire la sopravvivenza della rete economica formata dalle aziende con tutti i loro collaboratori, da liberi professionisti, ecc.

Mai come in questo periodo le istituzioni, non voglio fare politica, devono dimostrare dove dirigono l’attenzione, devono far percepire che sono attente alle vere necessità attuando contromisure per affrontare l’oggi con un attento occhio di riguardo anche ai prossimi mesi ed anni. Ricordiamoci che una situazione tanto complessa porterà ad un percorso di rinnovata crescita; ma credo sia veramente poco reale pensare che in qualche mese tutto sarà sistemato.

È un periodo complesso dove abbiamo delle variabili a noi sconosciute che condizionano il lavoro di tutti i giorni e la domanda che ci poniamo normalmente è: “quando tutto tornerà come prima?”

Sono convinto che questo stop debba essere un punto di partenza, abbiamo la fortuna, se posso permettermi questo termine, di poter scrivere nuovamente il copione che ci vedrà attori quando l’emergenza sarà superata. La cosa curiosa è che, secondo me, già oggi stiamo recitando il nuovo copione imposto, ma è proprio così. Questo evento mi ha portato a capire tante cose tra le quali, banalmente, che siamo tutti uguali, che nel momento del bisogno abbiamo tutti le stesse necessità, che davanti anche a tutte queste morti, che non capiamo, siamo straziati dal dolore allo stesso modo. Ebbene, è il momento di cambiare: nessuno ci può assicurare che questa sarà l’ultima volta, vero? Da ora dobbiamo cambiare il modo di pensare e strutturare le nostre aziende per una collaborazione globale, proprio questo: win win! Comprendiamo che è veramente ora di praticare un sano egoismo: io faccio star bene gli altri perché loro ricambiano con lo stesso concetto.

Il mondo è cambiato e quanto fatto fino ad oggi non funziona più. Le persone cambiano, i punti di riferimento cambiano, la vita cambia!

Io credo che la parola che debba entrare in tutte le aziende, indipendentemente dal core business, sia la parola vita.

Ho sempre cercato di capire cosa potrebbe essere il cambiamento, e credo che solo se metto al centro delle mie idee, del pensare, dell’agire quotidiano la vita, potrò capire cosa è per me giusto e cosa va cambiato.

Mi è stato chiesto di descrive le conseguenze che questo virus avrà sulle mie società e sui miei collaboratori. Le conseguenze sono ormai più o meno note a tutti, siamo tutti nella stessa situazione, stiamo gestendo l’oggi nel miglior modo possibile, per quanto le nostre risorse lo permettono. Come imprenditore e generatore di idee credo che si debba, in questa pausa, passare oltre l’oggi, e pensare al domani, un domani che arriverà prima di quanto ci aspettiamo. Sarà nuovo, pieno di opportunità per chi avrà deciso di essere diverso, che strada percorrere e scelto soprattutto chi essere.

Io credo che tutti dobbiamo fermarci oggi, approfittare di questo cambio epocale e vivere il futuro con una nuova idea, un nuovo obiettivo, una nuova etica. Nuove persone che oggi decidono con me di essere dalla parte della vita!