Lungo la costa sud-occidentalela Sardegna mostra il lato meno conosciuto, lontano dai villaggi e dalla movida. Il silenzio si mescola al rumore delle onde che scorrono sul mare turchese: è in questo contesto che si collocano Terralbese e Linas, due Unioni di nove Comuni che hanno avviato un progetto congiunto per la valorizzazione e la tutela del loro territorio.

Terralbese, in provincia di Oristano, accomuna Arborea, Marrubiu, San Nicolò D’Arcidano, Terralba, Uras (da noi visitati durante questo viaggio); mentre Linas è l’unione di Arbus, Gonnosfanadiga, Guspini, Villacidro (che visiteremo in un secondo viaggio in primavera 2026).

TerralbeseLinas (questo è il brand del progetto pilota) si trova tra la piana del Campidano, la Costa Verde e il massiccio del Monte Linas. È l’incontro tra mare, montagne e tradizioni. Un ecosistema unico in cui la natura selvaggia si fonde con borghi autentici e storie antiche. Un territorio che unisce il mare e l’entroterra, collegando spiagge dorate, sentieri panoramici, colline e montagne coperte di macchia mediterranea.

www.discoverterralbeselinas.com Terralbesell progetto mira a creare un’identità comune attraverso l’attivazione di centri informativi, con l’obiettivo di promuovere la scoperta della Sardegna attraverso le unicità dei territori, dei servizi e dalle strutture ricettive. Qui la forza del mare si fonde con le dune dorate, le spiagge deserte e i panorami infiniti. I sentieri di montagna attraversano le foreste e scavalcano cascate mentre i sapori si riconoscono nei vini, nei i prodotti locali e in una cucina che racconta le sue radici antiche.

In questo territorio si possono vivere avventure all’aperto svogendo sport diversi, come quoad, kitesurf, trekking, bici, cavallo, al ritmo a noi più consono. Le tradizioni vivono invece nelle feste, nell’artigianato e nelle storie orgogliosamente tramandate. La cultura e l’identità si trasmette lin architetture e testimonianze archeologiche che raccontano la Sardegna più autentica.

Il TerralbeseLinas è facilmente raggiungibile da tutti i principali scali aeroportuali e porti della Sardegna, da Olbia, Alghero, ma il modo più veloce è comunque dall’Aeroporto di Cagliari, che dista a poco più di un’ora di auto.

Arborea

Arborea, con circa 4000 abitanti, è dotata di un moderno sistema di aziende agro-zootecniche, di industrie di trasformazione a carattere cooperativo, di un avanzato sistema di servizi associati e di una diversificata gamma di attività che ne fanno una delle aree produttive più dinamiche della Sardegna. Basti pensare ai prodotti lattiero caseari prodotti da Arborea 1956 che sono largamente venduti e apprezzati i tutti i supermercati e negozi della penisola.

L’insediamento sorse nel 1928 in seguito alla bonifica dello stagno di Sassu, promosso sotto Mussolini (a suo tempo il paese si chiamava Mussolinia di Sardegna), ed è costituita da un centro capoluogo e da borgate rurali. Il Museo della Bonifica, allestito nei locali dell’ex Mulino, simbolo del processo di industrializzazione avviato negli anni ’20, raccoglie, espone e valorizza materiali e documenti riguardanti la storia della bonifica e ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza e lo studio della storia di questo territorio.

Non può mancare la visione dell’opera murale intitolata Ainnantis, 250 mq, realizzata nel giardino di Piazza Caduti sul Lavoro, voluta dall’azienda Nieddittas e commissionata all’artista Giorgio Casu. Inaugurata il 24 giugno 2016, l’opera racconta il territorio e le sue eccellenze, le bellezze naturali e le produzioni enogastronomiche del Terralbese.

In ambito enogastronomico, tipiche di questo luogo sono le Ostriche Prendas de Arrubia, coltivate con cura e passione nell’Oasi di S.Enea Arrubia. Alla Locanda del Gallo Bianco, si incontra invece una cucina sana e raffinata che si tramanda da generazioni, nata dall’incontro della tradizione sarda con i sapori contadini della gastronomia veneta. La Trattoria Margherita, segnalata dalla Guida Michelin, nel centro della località, ha una sua storia da raccontare legata alla bonifica delle paludi e alla produzione di latte e derivati, e propone alcune delle più conosciute specialità sarde, sia di terra che di mare. Se si vuole invece pernottare in un hotel 4 stelle affacciato sul mare, l’Horse Country Resort & Spa è immerso in un’oasi di 40 ettari di rigogliosa pineta e offre una spiaggia privata, un centro ippico, una spa con centro benessere, piscine e ampi spazi verdi dove rilassarsi e godersi la brezza marina.

Marrubiu

È uno dei paesi più rilevanti dell’Oristanese, famoso per il carnevale e nel cui territorio ricadono parte del parco del Monte Arci e importanti siti archeologici. Con quasi cinquemila abitanti, da secoli è centro di produzione agricola. La nascita del paese parte dal villaggio di Zuradili nell’XI secolo, i cui abitanti si trasferirono a Marrubiu alla fine del XIV secolo. La leggenda narra che avessero scordato una statuetta della Madonna nel villaggio. Perciò ancora oggi, a inizio maggio, un corteo di cavalieri e carri tradizionali muove dalla parrocchiale della Vergine di Monserrato e accompagna in processione il simulacro nella chiesa di santa Maria di Zuradili, ricostruita nei primi decenni del XX secolo.

In ambito vitivinicolo, l’azienda Quartomoro è un vero gioiello familiare, che nasce come cantina didattica dell’enologo Piero Cella e della moglie Luciana; si propone come fabbrica di idee e di esperienze sulla viticoltura e l’enologia sarda.

San Nicolò d’Arcidano

Chiuso tra le catene del Monte Linas e del Monte Arci, è l’ultimo Comune a sud della Provincia di Oristano. L’ubicazione del paese consente di raggiungere in modo veloce le coste della Marina di Arbus e Arborea, a pochi km di distanza. Particolarmente significativa è la coltivazione della vite da cui si producono vini di grande pregio. Si coltiva in modo estensivo l’uva bovale nelle sue diverse varietà, bovale di Spagna e bovale sardo o Muristellu.

Nel territorio sono presenti 3 insediamenti di epoca romana: Is Codinas, dove si sono ritrovate tracce di muratura in mattoni che secondo gli esperti risalgono all’epoca romana; S. Pantaleo, dove, durante la messa a dimora di un vigneto, vennero alla luce delle urne con dentro dei resti umani, che purtroppo vennero distrutte da persone incapaci di cogliere il valore degli oggetti ritrovati; S. Barbara, sito in cui si riconosce un insediamento romano. Sono state ritrovate, durante l’aratura per la semina, delle urne funerarie con resti umani.

Terralbese e LinasTerralba

Tra le insenature della laguna di Marceddì e lo stagno di San Giovanni, dove un tempo sorgeva Neapolis, città fondata dai fenici, occupata dai punici, poi centro romano e bizantino, si trova Terralba, cittadina del Campidano di Oristano, da cui dista 25 chilometri. Con oltre diecimila abitanti, è il secondo centro più popoloso dell’Oristanese. I due stagni, ecosistema protetto di 1800 ettari, ospitano oltre 5000 uccelli. Vi nidificano specie rare come airone rosso, falchetto di palude, fenicottero rosa e pollo sultano. Molteplici le varietà ittiche, come le anguille, i muggini, le arselle, le carpe, le spigole e le cozze. Oggi è sotto la gestione di una cooperativa di pescatori. La Borgata di Marceddì, è un punto di passaggio verso le spiagge della Sardegna sud-occidentale (Pistis, Torre dei Corsari, Costa Verde, Piscinas). Il villaggio si anima d’estate soprattutto nel periodo della Sagra della Madonna di Bonaria. Arennera Laguna Experience propone in questa zona escurisoni di pescaturismo, che includono lunch di pescato fresco a bordo di perscherecci.

Merita una visita il Rosehouseblues, roseto e orto urbano, eredità di una passione familiare, un giardino con specie vegetali provenienti da tutto il mondo. Nato per passione, oggi è un’azienda agricola la cui attività principale riguarda la coltivazione di circa 2500 rosai.

Uras

Con poco più di 3.000 abitanti e con antichi edifici di culto e una maestosa eredità nuragica, è situato ai piedi dello splendido parco del monte Arci, dove, grazie ai giacimenti di ossidiana, è iniziata la sua storia. Si adagia in un tratto di pianura attraversato da vari torrenti, in parte coltivato e in parte ricoperto da macchia mediterranea. Il centro storico conserva architetture rurali in mattoni crudi e pietra e si sviluppa attorno all’imponente complesso parrocchiale di Santa Maria Maddalena in stile barocco (1664-82).

Segnalato dalla guida Gambero Rosso, il ristorante pizzera Tziu Mauriliu predilige produttori locali, farine scelte e impasto monovarietale di grano duro sardo, a garanzia di una pizza deliziosa, digeribile con topping creativi che seguono la stagione.

Terralbese e Linas