OPPENHEIMER, written and directed by Christopher Nolan

Il Golden Globe Award, giunto quest’anno alla sua 81° edizione, è assegnato con le preferenze espresse dagli affiliati alla Hollywood Foreign Press Association-HFPS, ovvero dagli oltre 300 professionisti dei media internazionali che commentano la movie-industry americana. È il loro voto per questo premio che consente, agli addetti ai lavori e non solo, di ipotizzare le future preferenze che in seguito porteranno alla assegnazione degli Oscar 2024.

Soffermiamoci un istante sugli aspetti economici della movie-industry americana. In particolare, ricordiamo che malgrado quest’ultima venga commentata e seguita per le breaking-news che riguardano gli attori e il conseguente entusiasmo del pubblico, lo star-system americano individua una precisa attività professionale, e quindi anche come tale deve essere interpretata.

Oltre a commentare i premi ed i premiati, su cui ci soffermeremo tra breve, i Golden Globe Awards sono importanti perché inaugurano il serratissimo calendario degli incontri, delle selezioni e di tutte le attività di promozione che portano agli Oscar. Lo ricorda la sequenza delle date: tra giovedì 11 e martedì 16 gennaio i giurati iniziano ad esprimersi sulle nominations agli Oscar, ovvero sulle candidature da prendere in considerazione. Queste ultime verranno formalizzate nei sette giorni a seguire, ed attraverseranno tre ulteriori gradi di selezione, sino al 27 febbraio, quando sarà finalmente pronta la cinquina dei concorrenti per le varie categorie, i cui vincitori saranno premiati in mondovisione il 10 marzo al Dolby Teather di Hollywood.

Doveroso anche ricordare che la sequenza di eventi che abbiamo appena riassunto si sviluppa parallelamente alla valorizzazione commerciale delle produzioni cinematografiche, leggasi: incassi e raccolta pubblicitaria, che dalla iniziale stagione delle prime visioni si prolunga ed ora si avvia ad una sua seconda vita sulle piattaforme mediali internazionali.

Cillian Murphy is J. Robert Oppenheimer in OPPENHEIMER, written, produced, and directed by Christopher Nolan.

Ed ora riportiamoci ai Golden Globe awards 2024, che anche quest’anno si presentano come anima e specchio delle contraddizioni, delle inquietudini ma anche delle preferenze e delle conferme già espresse dagli esperti del settore e dal pubblico mondiale.

Esordiamo ricordando la pioggia di premi assegnati a Oppenheimer (Universal Pictures), scritto, prodotto e diretto dal britannico Christopher Nolan: Golden Globe per il miglior film drammatico; per il miglior regista; per i migliori attori sia protagonista (Cillian Murphy) e sia non protagonista (Robert Downey Jr.); infine, anche la migliore colonna sonora originale.

A conferma che nothing suceeds like success, ovvero che nulla può fermare il successo, ma che incassi positivi e contenuto artistico devono anche procedere di pari passo, il film Barbie ha vinto solo due statuette: per la miglior canzone e per, facile immaginarlo, per gli ottimi risultati al box-office.

Riconoscimenti anche per la produzione Anatomia di una caduta, della francese Justine Triet, già vincitrice della Palma d’Oro lo scorso maggio al Festival di Cannes, ed ora a premiata anche a Los Angeles con due Golden Globes: per la miglior sceneggiatura, e per il miglior film straniero. Le speranze di vittoria della produzione italiana “Io Capitano” di Matteo Garrone, tra i grandi favoriti, sono rimandate alle selezioni per gli Oscar che vi abbiamo appena descritto.

Ulteriori conferme ai verdetti già emessi dalle giurie europee sono arrivati anche per “Povere creature” (Poor things), del regista greco Yorgos Lanthimos, già vincitore del Leone d’oro al Festival di Venezia dello scorso settembre , che a Los Angeles ora si è portato a casa altre due statuette: la prima, per la categoria musical; la seconda per la sua protagonista femminile Emma Stone, che si è imposta come migliore attrice, scavalcando la Margot Robbie protagonista di Barbie.

Quattro invece i Golden Globes assegnati a Succession, della piattaforma multimediale HBO, da intendersi: Warner Bros-Discovery: miglior drama serie; migliore protagonista femminile; ed inoltre per i migliori attori maschili sia nel ruolo di protagonista e sia di non protagonista.

Il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico è invece andato a Lily Gladstone, prima nativa nord-americana e protagonista di “Killers of the flower moon” di Martin Scorsese, sullo sfruttamento commerciale delle riserve naturali degli indiani d’America.

Tra gli altri premi assegnati, ricordiamo: miglior attore in un musical o film comico all’italo-americano Paul Giamatti, per “The Holdovers”, mentre la australiana Elizabeth Debicki ha ricevuto il golden Globe come attrice non protagonista nella serie tv “The Crown”, dove ha interpretato il ruolo della Principessa Diana Spencer, ora ricordata dalla attrice australiana come la “musa ispiratrice” del suo successo artistico, “ma purtroppo scomparsa troppo presto da questo mondo”.

Per le immagini:
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