Lo ricorda Roberto Gorini della società luganese Noku, che per questa NFT Fest 2023 ha coordinato una sessantina di partners tecnici: “Con NFT Fest Lugano 2023”, riassume Gorini, “abbiamo inteso democratizzare le applicazioni informatiche di ultimissima generazione, proponendo non solo la tecnologia ma anche le sue applicazioni concrete. Fra queste, il gaming, il mondo della musica e dell’arte che, proprio grazie a NFT e blockchain, annunciano di essere ormai pronte ad aprirsi e rendersi più utilizzabili dal grande pubblico”.

Fermiamoci un istante, e ricordiamolo.

L’universo digitale, sinora attestatosi nelle breaking news mondiali come fenomeno di giornata e promosso al grande pubblico con un linguaggio da addetti ai lavori che non a caso sinora si auto-definivano “evangelisti”, allietando l’entusiasmo anche di scettici ed indifferenti, ebbene: ora è pronto ad usare la sua stessa tecnologia per avviare un dialogo con i consumatori.

In parole semplici, l’universo digitale, evangelisti e contrari al seguito, partito dalla teoria ha già scavalcato la pratica, per chi ha avuto la pazienza di capirla, ed ora si propone direttamente come utility, generatore di servizi destinati ad un consumo da grandi numeri.

Questo il percorso che giungerà a conciliare mondo informatico e necessità umane.

Nello specifico, blockchain, Intelligenza Artificiale-AI, e soprattutto NFT, la miniaturizzazione di beni o servizi in una semplice ricevuta informatica, nel loro complesso significano che grazie alla digitalizzazione ogni attività ora è gestibile con una logica artificiale che presiede la moltiplicazione del contenuto informativo-creativo proprio di ogni singola attività o settore.

Facciamola semplice: per quel che ci riguarda, d’ora in poi saremo liberi di accedere alle tecnologie digitali senza complicati tutorial.

Queste le impressioni che abbiamo raccolto da alcuni dei relatori dei circa trecento eventi, avete letto bene: 300, che hanno animato il calendario dei cinque giorni dell’NFT Fest Lugano 2023.

Ad esempio, osserva Luca Ambrosini, imprenditore ma anche ricercatore SUPSI, in tema di criptovalute “gli svariati miliardi di monete digitali oggi in circolazione, interessano una utenza mensile di soli 5 milioni. È pochissimo, rispetto ai 750 milioni di users che usano Facebook nel medesimo arco temporale. Sinora per i non addetti ai lavori non era semplice avvicinarsi a questo mercato. Ora invece stanno per essere disponibili tutta una serie di innovazioni tecniche affinché anche il mondo cripto diventi accessibile al semplice utente WhatsApp. Perché ai consumatori più che gli aspetti tecnico-scientifici interessa usare i servizi digitali con un semplice click, senza altri problemi”, a qualsiasi ora, per ogni tipo di prodotto, di importo o di servizio che dir si voglia.

Eccola arrivare la democratizzazione digitale annunciata in premessa, a rivoluzionare una convinzione cui sinora ci eravamo rassegnati come ad un dato di fatto.

Ovvero: che tutto deve cambiare, ma perché resti come prima.

Il che, riconosciamolo, tuttavia significava rinnovare anche, inefficienze, sprechi e disparità sociali.

Invece gli NFT, la blockchain, ed il ricettario digitale dove sono prescritte le terapie da seguire per innovare i nostri prossimi modelli di comportamento, aggiornano il volere ed il potere alle disponibilità del singolo, e trasformano la necessità del possesso esclusivo in libertà di proprietà condivisa, altrettanto gratificante ma con la differenza che quest’ultima si ora si concretizza in modo artificiale.

Ad esempio, Lars Schlichting di Lexify, avvocato esperto di tematiche digitali, ad NFT Fest Lugano 2023 ha presentato www.1541notdm.ch, la più recente delle iniziative seguite dal suo studio: “Prendiamo i dettagli di opere di grande valore artistico o storico, li tokenizziamo e trasformiamo in NFT, cioè in matrici digitali: questo consente al detentore lo sfruttamento della singola immagine che ha acquistato” ed il rimborso della sua quota parte nel momento in cui il proprietario dell’intera opera deciderà di venderla realizzando un profitto.

Nel frattempo il possessore del token, la frazione digitale della immagine di cui ha acquistato il diritto di utilizzo, può servirsene sfruttandola nel metaverso, la realtà digitale parallela a di quella in cui noi viviamo.

Oppure per rendere speciale un evento od una promozione, il che ad esempio già oggi accade quando un annuncio viene pubblicizzato usando il marchio di una azienda.

A riassumere i principali argomenti con cui si è venuta a confrontare NFT Fest Lugano 2023 segnaliamo la conferenza “Crypto influencers vs institutions” alla quale oltre ai già citati Roberto Gorini e Lars Schlichting, hanno partecipato anche gli imprenditori digitali Tiziano Tridico e Gianluigi Ballarani, Edoardo Beretta, accademico presso la Università della Svizzera Italiana-USI, e Pietro Poretti, Direttore dell’ufficio Sviluppo Economico della Città di Lugano.

Innanzitutto, ha esordito il Professor Beretta, in linea di principio, il punto di incontro tra divise digitali e potere statale di emettere moneta sarà l’arrivo delle Central Bank Digital Currencies-CBDC, la digitalizzazione dei mezzi di pagamento che per il momento è ancora oggetto di studio a livello di banche centrali.

La evoluzione di questo fenomeno in seguito dipenderà dalle decisioni politiche e dalla inevitabile selezione fra le moltissime criptovalute in circolazione.

Nel frattempo, i medesimi presupposti ed in particolare la attesa di decisioni da parte dei rappresentati delle pubbliche amministrazioni, complicano anche il rapporto tra operatori digitali e banche, ha ricordato l’Avvocato Schlichting: pur esistendo un diritto alla apertura di una relazione, le banche preferiscono non aprire conti ai cripto-finanzieri a causa della accresciuta vigilanza e gli altrettanti costi che dovrebbero sopportare.

Mediare tra innovazione e tradizione attualmente è una mission che coinvolge anche le istituzioni.

È impegnativo, ha ricordato Pietro Poretti, aggiornare in modo digitale prassi consolidate che generalmente funzionano; per raggiungere questo obiettivo il Comune di Lugano si affida a campagne di informazione ed educazione informatica, a ricordare che la evoluzione delle competenze tecniche è un fenomeno globale e non solo limitato al territorio municipale.

È questo, ha osservato Roberto Gorini, il messaggio con cui la città del Ceresio, anche grazie a manifestazioni come NFT Fest Lugano 2023, si rivolge agli imprenditori internazionali: “è il lavoro che crea la ricchezza di un territorio, e Lugano si conferma una città ricettiva alle attività digitali”.

Infine, la importanza della relazione fra mondo cripto e regole kyc, ovvero la trasparenza della identità dei beneficiari, ed in particolare la vulnerabilità dei dati personali che oltretutto diventano pubblici proprio nel momento in cui sono archiviati in modalità artificiale, è stato richiamato da Tiziano Tridico.

In questo ambito, ha ipotizzato Gianluigi Ballarani, una soluzione sarebbe la creazione di un istituto organizzato ed autorizzato come banca ma che si faccia carico di tutte le incombenze amministrative che regolano scambi ed attività fra le divise tradizionali e quelle digitali.

Tuttavia, ha riassunto Ballarani, anche in questo caso il dialogo fra pratica e teoria è appena gli inizi: “la tecnologia è un processo selettivo e pionieristico”, e solo chi ne comprende il funzionamento avrà vinto le innovazioni verso cui la società globale si è comunque già avviata.