Tra l’11 Novembre e l’11 Dicembre 2019 EARFLY Sagl ha testato il primo prototipo di drone acustico in Laos, nel Parco Nazionale di Nakai Nam-Theun. L’obbiettivo è stato quello di localizzare acusticamente il richiamo territoriale dei gibboni, scimmie in via di estinzione e difficilmente osservabili. La missione Laos ha richiesto un anno di preparazione. I permessi di lavoro sono stati ottenuti tramite l’associazione Anoulak, che opera in collaborazione con il governo laotiano e che gestisce la stazione dove EARFLY ha svolto i test acustici. L’azienda ha portato in Laos, oltre a un drone già assemblato, pezzi di ricambio e l’attrezzatura indispensabile per poterne costruire un secondo. L’industrializzazione del drone acustico ha permesso di costruire e testare su suolo svizzero due droni perfettamente identici, nell’arco di una sola settimana. Il trasporto del materiale è stato la sfida più importante e il punto più delicato di tutta l’operazione, per questo motivo l’azienda ha dovuto sviluppare un contenitore (delle dimensioni di 60 x 60 cm) che potesse essere spedito via aerea. L’equipaggiamento, di 40 kg, include 2 droni con relativi accessori e pannelli solari – così che l’attività possa essere autonoma nella ricarica delle batterie – e un computer. Le batterie del drone acustico sono state sviluppate da EARFLY e anch’esse progettate per essere trasportate con l’aviazione civile, viste le attuali restrizioni in materia.
L’11 Novembre Filippo e Federico Franchini (co-fondatori di EARFLY Sagl) erano pronti per partire. Dopo 14 ore di volo, con scalo a Singapore, hanno raggiunto la capitale del Laos, Vientiane, per poi percorrere in automobile 450 chilometri verso sud-est sino alla località di Nakai. Da lì, hanno risalito il fiume Nam-Theun per 30 chilometri fino al piccolo villaggio di Thai Phai Barn, dove sono stati reclutati 20 sherpa, che hanno contribuito al trasporto di viveri, tende e materiale da campo. La spedizione ha risalito la catena montuosa Annamita per 10 chilometri, toccato un’altitudine di 1000 metri, per poi raggiungere il campo base all’interno della foresta. La mattina del 14 novembre, i due fratelli hanno eseguito il primo volo con il drone acustico. Inizialmente, la natura della vegetazione con la sua altezza ha disturbato il segnale video tra il drone e il pilota. Grazie all’aiuto di personale indigeno, composto da provetti arrampicatori, è stato possibile superare questa difficoltà, realizzando con del bambù un supporto per l’antenna video, che è poi stata montata su un albero a 25 metri dal suolo.
Dopo 2 giorni, è stato possibile ottenere un segnale video di qualità e quindi iniziare i test acustici.
Il progetto Earfly è stato concepito fin dall’inizio per resistere alle locali condizioni metereologiche avverse, date dalle tipicità del clima tropicale.
Essendo di natura completamente impermeabile, il primo drone ha dato prova di tenuta e resistenza contro vento, pioggia e un’umidità relativa del 100%, tanto che non è stato necessario ricorrere al secondo velivolo.
Tuttavia, ci sono stati degli imprevisti: i gibboni, che erano localizzati a circa 1 chilometro dal campo base, emettono il loro richiamo territoriale solo al sorgere del sole e per una durata complessiva di circa 10 minuti, dando così tempi molto stretti per effettuare la missione, se si considera il tempo necessario a decollare e ad avvicinare gli animali, in tempo utile per registrarne i richiami (attualmente il drone è capace di intercettare segnali acustici in un raggio di 300 metri).
Così come concepito, al momento, l’apparecchio non permette l’ascolto in tempo reale durante il volo, ma solo dopo essere atterrato ed aver scaricato i dati su un PC.
Nonostante l’azienda sia tornata in Ticino con un numero di dati acustici inferiori a quanto previsto, è comunque stato possibile estrapolare dati sufficienti per sviluppare un software di localizzazione acustica con drone, in collaborazione con l’Università di St Andrews in Scozia.
Nel frattempo, EARFLY è alla ricerca di fondi per continuare lo sviluppo del drone acustico, in particolare un sistema di cancellazione del rumore, che ha come obiettivo quello di aumentare il range di registrazione.
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