Che cos’è il Centro Colonna Vertebrale di Ars Medica, che si occupa di dolori alla schiena?
«Si tratta di una struttura altamente qualificata operante attraverso una sede principale all’interno del prestigioso complesso Ambrosart a Manno e una sede a Muralto-Locarno, all’interno di Tertianum Residenza Al Parco. Il Centro riunisce diversi specialisti nei diversi ambiti della colonna vertebrale, che lavorano in modo sinergico per una presa in carico all’avanguardia e multidisciplinare, quindi completa, di pazienti con dolori correlati a disturbi della colonna vertebrale, offrendo loro l’opportunità di disporre di tutte le visite mediche, gli accertamenti, gli esami diagnostici e i trattamenti necessari: in sintesi, il Centro dispone di tutte le competenze grazie alle quali l’anamnesi clinica è accompagnata da un complemento diagnostico immediato, mentre la discussione di ciascun caso è collegiale e individualizzata alla ricerca del migliore percorso terapeutico e riabilitativo».
Possiamo indicare quali sono le principali patologie correlate a sintomi genericamente indicati come “mal di schiena”?
«Vorrei partire da un dato a mio giudizio molto significativo. In Svizzera quattro adulti su cinque soffrono di male alla schiena almeno una volta nella vita o con frequenza ricorrente, e questo problema non risparmia le fasce più giovani della popolazione. Patologie inerenti alla colonna vertebrale possono quindi insorgere per cause estremamente diverse tra loro. Ciò presuppone un intervento terapeutico diverso per ogni circostanza. Come è noto, la colonna vertebrale è costituita da ossa (vertebre), ognuna delle quali è separata da un cuscinetto ammortizzante chiamato disco intervertebrale, composto da un materiale morbido simil-gelatinoso al centro, circondato da un anello fibroso molto resistente. Questa gelatina quando è in buone condizioni, è generalmente morbida, ma con l’invecchiamento, il nucleo inizia a disidratarsi e diventa secco. Allo stesso tempo, nella parte posteriore dell’anello fibroso possono formarsi incrinature attraverso le quali può fuoriuscire un frammento del nucleo».
Quali sono le cause che posso generare ernie del disco?
«Si tratta di fattori genetici o fisici. Il deterioramento e l’usura del disco intervertebrale generano discopatie, i cui livelli di compromissione comportano gradi di gravità progressiva. Le ragioni delle discopatie lombari e cervicali, che sono le più frequenti, risultano spesso legate ad un eccessivo peso corporeo, attività lavorative troppo usuranti, vita troppo sedentaria, tempi di permanenza alla guida prolungati, dieta poco equilibrata, uso eccessivo di alcolici, fumo, attività sportive agonistiche che comportino eccessivi carichi e torsioni sulla colonna. Talvolta possono esservi all’origine fattori costituzionali, mentre alcune malattie reumatiche possono esserne la causa. Al dolore cervicale si può accompagnare un dolore al braccio (cervicobrachialgia), al dolore alla schiena si può associare un dolore alla gamba (lombosciatalgia). In caso di discopatia grave o severa l’eccessiva compromissione degli anelli discali può provocare delle vere e proprie deformità della colonna vertebrale, con evidenti danni e compressioni di radici nervose e midollo spinale con gravi conseguenze neurologiche: perdita di forza e perdita di sensibilità agli arti superiori e inferiori, con forti limitazioni del funzionamento di braccia e gambe».
Quali sono le prospettive di cura per chi soffrono di queste patologie?
«Il nostro approccio multidisciplinare è assicurato dalla presenza di chirurghi ortopedici e neurochirurghi, neurologi, reumatologi, fisioterapisti, anestesisti responsabili per la terapia del dolore, specialisti della mano. La loro collaborazione consente di intervenire tempestivamente sia nei casi di mal di schiena acuto (che di solito si risolvono nel giro di 6-8 settimane), così come nei casi cronici (oltre le 12 settimane). I metodi principali per il trattamento del dolore alla schiena cronico prevedono informazioni ripetute, rivalutazione del trattamento periodico con eventuale modulazione del dolore, rafforzamento della muscolatura di schiena e tronco (MTT), fisioterapia attiva, miglioramento forma fisica generale, terapie rilassanti. Il trattamento conservativo si traduce nella gran parte dei casi in un miglioramento dei sintomi e nel riassorbimento dell’ernia. Solo una piccola percentuale di persone affetta da dolore delle braccia o delle gambe causato dall’ernia del disco potrebbe aver bisogno di un trattamento chirurgico. Le tecniche chirurgiche diventano in ogni caso sempre meno invasive, come nel caso dell’endoscopia che facilita in modo rilevante la riduzione dei tempi di recupero».
Quanto è importante la prevenzione riguardo all’insorgere e poi alla cura delle soprarichiamate patologie?
«Il mal di schiena è un problema molto diffuso, e dunque conoscerne le cause di origine e le strategie per combatterlo è di fondamentale importanza sia in ambito preventivo che riabilitativo-terapeutico. Ogni persona dovrebbe quindi imparare a riconoscere questa patologia, ad apprendere i fattori predisponenti e le regole per un’adeguata prevenzione. Il percorso per una presa a carico del paziente con mal di schiena inizia già a partire dal medico di famiglia che può avere un ruolo fondamentale perché punto di riferimento del paziente per indirizzarlo verso le necessarie competenze specialistiche. La prevenzione del mal di schiena si basa su un livello di prevenzione primaria, comune per tutti i tipi di lombalgia ed è basato sull’acquisizione delle corrette abitudini di vita, sull’incoraggiamento a svolgere attività e soprattutto a non interrompere le attività abituali. La prevenzione secondaria si fonda invece su un intervento rieducativo che coinvolge appunto molte figure professionali, come abbiamo visto, quali medici, terapisti della riabilitazione e laureati in scienze motorie».