Chi era Carlo Battaglini e perché il suo pensiero è tuttora vivo e attuale? 

«Carlo Battaglini (1812-1888) è una figura centrale dell’Ottocento nel dibattito su giustizia sociale e diritti umani. Le sue idee continuano a essere di grande rilevanza oggi. L’ideale di libertà è il motore del suo pensiero e delle sue azioni, un fattore essenziale per lo sviluppo delle persone e dei popoli; egli sosteneva che “la libertà viene prima della vita”. Battaglini, progressista e attivo non solo in politica svizzera, ha avuto un ruolo significativo nel movimento per l’Unità d’Italia. In un’epoca di tumulti e cambiamenti, insieme a figure come Franscini, Luvini-Perseghini, Pioda, ha plasmato il panorama sociale, culturale e politico e con loro fu un punto di riferimento dell’azione liberale, gettando il seme del Ticino moderno. Il suo pensiero repubblicano è attualissimo: la difesa di uno Stato laico, di una società giusta, dell’importanza della responsabilità individuale, difendendo una Svizzera come esempio di Stato libero, inclusivo, federale e neutrale. Sottolineava l’importanza dell’etica e della moralità nella cosa pubblica, affermando: “Non basta l’eccellenza dell’ingegno se ad essa non va congiunta una squisita moralità, una buona fede indubbia e senza sospetto. Né si deve transigere con la morale. Guai al popolo che confida i suoi destini ad uomini impuri!”. Questi principi sono ancora oggi fondamentali da promuovere e difendere».

Il Circolo Battaglini compie 60 anni di vita. Possiamo ripercorrere le principali tappe della sua storia, dalla fondazione ad oggi? 

«Il 1° febbraio 1964, durante l’Assemblea Costitutiva tenutasi al Caffè dei Commercianti, è nato il Circolo Liberale di Cultura Carlo Battaglini. Tra i soci fondatori, spiccano nomi come Franco Masoni, Pino Bernasconi, Ugo Canonica, Cesco Manzoni, Mario Guglielmoni, Giuseppe Martinola, Gianfranco De Pietri, Stelio Molo, Renato Regli, Aldo Sandmeier, Adriano Soldini, G. Gaetano Tuor, Pierre Tanzi. Tutte personalità di spicco nel panorama politico, culturale e sociale del nostro Cantone.

Il Circolo ha cercato di rimanere al passo con i tempi, mantenendo viva la tradizione del pensiero critico verso gli accadimenti della società e l’impatto che questi hanno sull’individuo e sulla collettività, tenendo fede ai principi del Battaglini, di cui sopra. Lo si si è fatto attraverso conferenze, dibattiti e discussioni su questioni di attualità del tempo: temi cruciali come il suffragio femminile, la pianificazione territoriale, le relazioni tra Svizzera ed Europa, la Storia e valori del pensiero liberale radicale, i mutamenti sociali e geopolitici, fino all’impatto delle nuove tecnologie e molto altro ancora».

Quale ritiene che possa essere oggi il ruolo di un circolo liberale di cultura come si definisce il Battaglini nell’attuale dibattito politico ticinese? 

«Il pensiero di Battaglini sottolinea che la lotta per i diritti umani e la giustizia sociale deve essere un impegno collettivo. In un’epoca in cui il populismo e le ideologie divisive guadagnano terreno, la visione inclusiva e partecipativa di Battaglini è più attuale che mai. Il Circolo Battaglini deve fungere da catalizzatore per il dibattito e l’innovazione, promuovendo una cultura del dialogo aperto e stimolando il pensiero critico».

Quali sono i temi che ritenete di particolare importanza per la crescita politica e culturale della popolazione e su cui intendete impegnarvi? 

«E’ assolutamente fondamentale promuovere la cultura politica e l’educazione come strumenti di emancipazione, perché solo così un Paese può crescere. In un contesto segnato da crescente disinformazione, è essenziale incoraggiare una cultura critica e consapevole, fornendo alle nuove generazioni gli strumenti necessari per affrontare le sfide contemporanee. La crescita politica e culturale della popolazione passa attraverso l’educazione e la consapevolezza».

In un’epoca dove l’opinione pubblica si forma sui social, come si può far crescere la partecipazione diretta dei cittadini? 

«Battaglini era un uomo moderno, aperto al progresso e con visioni sul futuro del Paese. Non dobbiamo temere di affrontare la disinformazione, anche quella che circola sui social media. È fondamentale utilizzare questi strumenti non solo per comunicare, ma anche per coinvolgere le persone. Dobbiamo promuovere iniziative che incoraggino il dialogo e smorzino i toni aggressivi e divisivi. È nostro compito raccogliere l’eredità di Battaglini e lavorare instancabilmente per realizzare i principi liberali di giustizia e umanità che tanto ha sostenuto a “costo della sua vita”». Quest’anno siamo giunti al 60° anniversario e sarà l’occasione per riprendere alcuni dei pensieri del Battaglini e lo faremo festeggiando “insieme a lui” il prossimo 29 gennaio 2025.