Festival Como Città della Musica

Festeggia la prima decade la kermesse che arricchisce l’estate di tutto il Lario, portando la musica di qualità anche in spazi e in orari inconsueti. Si accentua quest’anno la partecipazione comunitaria, la condivisione dell’espressione artistica, musicale ma non solo, di tutta la cittadinanza.

Non a caso il festival apre proprio con i grandi spettacoli partecipativi, che già nelle passate edizioni sono stati la firma di assoluta originalità della manifestazione lariana. Il 29 giugno, l’1 e 4 luglio, andrà in scena in Arena la V edizione di 200.Com, che quest’anno ha ricevuto più di 250 adesioni fra i cittadini. Il successo delle iscrizioni è stato possibile grazie all’abilità di registi e scenografi che nelle passate edizioni hanno saputo gestire una tale quantità di “operai” non professionisti. Ma anche grazie al passaparola degli entusiasti amatori che hanno partecipato alle scorse edizioni e si sono ricandidati, portando con sé molte nuove leve. Ora, coloro che hanno deciso di mettersi alla prova con la lirica affiancheranno le super star Alberto Gazale (baritono) e Elena Lo Forte (soprano) nel Nabucco, il dramma in quattro parti di Giuseppe Verdi, con il libretto di Temistocle Solera, andato in scena per la prima volta alla Scala nel marzo del 1842. A Como sarà rappresentato con un taglio decisamente moderno, grazie alla regia di Jacopo Spirei e alla direzione di Jacopo Rivani. Anche il pubblico potrà quest’anno attivamente partecipare, con l’acquisto del pacchetto VIP (Very Interactive Public). Ancora amatori protagonisti grazie alla “danza partecipata”, diretta dal coreografo più rappresentativo di questo genere, Virgilio Sieni, tra l’altro dal 2013 direttore del Settore Danza della Biennale di Venezia. Il genio fiorentino guiderà il 7 luglio I canti della seta, coreografia ideata dal maestro appositamente per Como, coinvolgendo quei circa 100 cittadini che per mesi hanno frequentato laboratori sui gesti e movimenti, alcuni dei quali – pensate che occasione! – tenuti dallo stesso Sieni. Obbiettivo, non soltanto essere parteci di un momento di altissima elevazione culturale della propria città, ma anche scoprire quanto più possibile del proprio corpo e della sua capacità di esprimere noi stessi e ancora di metterci in sana e proficua reazione con gli altri. Dice Sieni: «Tracce antropologiche, artistiche e sociali della città: uno sguardo sul corpo quale chiave di lettura verso una rinnovata percezione dello spazio e della vicinanza tra le persone». Il camminare continuo di una comunità, come il tessere di un filo, un fiume umano che scrive, più o meno consapevole di quale sarà il finale, un racconto, mostrando l’esperienza maturata con, e in rapporto a, gli altri riguardo al tocco e alla vicinanza, per costruire insieme «una cerimonia fondata sul condivisione e la dignità». Ancora Giuseppe Verdi, questa volta per darci alla Classica. Il 9 infatti tocca all’Orchestra 1813 e alla New Jersey Choral Society, con la Messa da requiem, scritta negli ultimi anni della lunga carriera del compositore parmigiano e dedicata a Alessandro Manzoni, di cui Verdi condivideva i valori non solo artistici, ma soprattutto politici e patriotici, e dalla cui morte era stato profondamente colpito. La NJCS è già di per sé un fenomeno unico al mondo per quanto riguarda la partecipazione all’arte condivisa, grazie ai suoi 300 coristi tra amatori e professionisti, “raccolti” da 3 stati americani che, guidati da Eric Dale Knapp, si sono esibiti in tutto il mondo con una missione: «servire la Comunità, la Partecipazione e l’Arte con passione, immaginazione e ricerca dell’eccellenza». E come nelle passate edizioni il Festival è anche musica leggera, sempre con l’imperativo di far arrivare a Como quanto di meglio ci sia al momento sulla piazza discografica italiana. La settimana successiva infatti è la vota di 2 concerti molto attesi da altrettante fasce di pubblico: il 14 luglio all’Arena sarà la volta di Fiorella Mannoia, reduce da un Festival di Sanremo che, pur non avendola vista vittoriosa – all’interprete sessantenne, soltanto il secondo posto – le ha assicurato il tutto esaurito del nuovo tour, Combattente. Anche a Como, la Mannoia, accompagnata dalla sua band, proporrà l’ultimo album, ma anche i grandi successi del passato.

Il giorno dopo invece, l’Arena si riempirà di giovanissimi, in vista dell’esibizione dei The Kolors, la boyband italiana che si presenta come paladina della fusion tra rock ed elettronica. Nel 2015 il loro album Out, trainato dalla hit Everytime, fu quattro volte disco di platino con oltre 200.000 copie vendute. Oggi, dopo due anni di lontananza, i tre musicisti tornano con un nuovo LP, anticipato dal singolo What Happened Last Night in feat con Gucci Mane & Daddy’s Groove. Ma come si diceva all’inizio, non solo “strani” artisti amatoriali quest’anno, ma anche “strani” luoghi e così tutto il Lario diventa “partecipe”. Il primo luglio per esempio, quando con Note sul lago, il musicologo Stefano Lamon ci accompagna in battello, facendo tappa a Moltrasio e Blevio, paesi cari alla celebre soprano Giuditta Pasta e molto frequentati da compositori e artisti, specialmente nella prima metà dell’800. A ogni fermata, sulle rive del lago, i partecipanti saranno intrattenuti da interventi musicali e a metà giornata da un pranzo con menu a tema. Ma poiché la kermesse è anche un regalo che la città fa a sé stessa, quest’anno si moltiplicheranno gli eventi gratuiti di Intorno Al Festival, che, continuando sulla scia della particolare manifestazione, si svolgeranno anche in “strani” orari. Per esempio con la prima luce del mattino a Villa del Grumello, dove ci si trova alle 5.15 per Alba sulle quattro corde, una colazione da camera al sorgere del sole. O al tramonto a Villa Gallia, dove l’11 luglio alle 20.30 è la volta di Cinematic Dream, un concerto con proiezioni video. O ancora, all’ora dell’aperitivo nel Chiostro di Sant’Abbondio, il 5 luglio per From Vienna To Como dove il Quartetto Comum ci accompagna alla scoperta del Classicismo viennese con musiche di Beethoven, Hoffmeister, Mozart. Da non perdere, a nostro avvisto, l’appuntamento gratuito del 16 luglio, alle 17.00, al Tempio Voltiano. Guarda le Stelle è un racconto in musica liberamente ispirato al Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, ideato, diretto e rappresentato dai Sulutumana, la band di origine comasca che, ormai sulla scena da più di 25 anni, porta in tutta Europa una modernissima interpretazione della musica popolare e cantautorale, dove il quotidiano diventa epico e universale.